Le “buone pratiche agricole” sono un prerequisito fondamentale per agire in modo adeguato nel settore fitosanitario. L’osservanza di questo principio garantisce che la protezione dei vegetali venga effettuata in modo corretto e conforme alle norme, tenendo conto al tempo stesso dell’esigenza della protezione preventiva dei consumatori e della tutela delle risorse naturali. Ciò significa che l’uso di prodotti fitosanitari chimici deve essere limitato al necessario, dando la priorità a misure di protezione dei vegetali biologiche, biotecnologiche, basate su tecniche di selezione o legate a pratiche agronomiche particolari. I principi per l’attuazione di buone pratiche nella protezione dei vegetali e delle acque si applicano generalmente a tutte le forme di gestione (ad es. agricoltura convenzionale, integrata o biologica). Tenendo conto delle condizioni locali, essi costituiscono il quadro di riferimento per le opzioni d’azione disponibili all’operatore che pianifica e attua le misure di protezione dei vegetali.
In Svizzera esistono già numerosi concetti per buone pratiche agricole in materia di protezione delle acque, ma non sono ancora pienamente attuati. I motivi sono molteplici: mancanza di sensibilità per la protezione delle acque, lacune nelle conoscenze da parte delle aziende agricole, mancanza di servizi ottimali di consulenza aziendale, sensazione di sicurezza data dai trattamenti, valori tradizionali (“abbiamo sempre fatto in questo modo”), pressione sui costi o requisiti di alta qualità che risultano in un maggiore utilizzo dei prodotti fitosanitari.
Per promuovere in modo mirato le buone pratiche agricole, è importante scoprire dove ci sono lacune nella consulenza riguardo la loro attuazione in materia di protezione delle acque e quali metodi e strumenti possono essere utilizzati per migliorare.